Lettera dei Mahatma n° 2
La prima lettera ricevuta dal Mahatma K.H. fu scritta dal monastero di Toling, il quale si trovava a una distanza relativamente breve, oltre il confine del Tibet. Quando fu scritta (o “precipitata”) la seconda, il Mahatma aveva lasciato il monastero di Toling e si trovava nella valle del Kashmir, diretto a consultare il Mahachohan riguardo a una lettera che aveva ricevuto da A.O. Hume.
Come spiegato da Sinnett nel testo ‘’Il Mondo Occulto’’, Hume aveva letto la prima lettera inviata dal Mahatma e, divenuto entusiasta della possibilità di una tale corrispondenza, decise di scrivere anch’egli a K.H. In quella lettera si offrì di rinunciare a tutto e ritirarsi in solitudine, se solo avesse potuto essere addestrato all'occultismo, per poter poi tornare nel mondo e dimostrarne la realtà.
Dopo aver ricevuto la prima lettera del Mahatma, Sinnett gli scrisse di nuovo, dicendo in effetti che la mente europea era meno intrattabile di quanto l'avesse rappresentata K.H., e formulando alcuni dei "termini" in base ai quali sarebbe stato disposto a lavorare per il causa dei Maestri. Fece anche una proposta, che lui e Hume avevano ideato, ossia propose di formare un ramo separato della Società Teosofica, chiamato il Ramo Anglo-Indiano, che non fosse soggetto in alcun modo a H.P.B. e al Colonnello Olcott, ma collegato direttamente con la Fratellanza, con i Mahatma, che avrebbero dato le loro istruzioni e i loro insegnamenti direttamente ai membri del ramo. Sembra che anche Hume, nella sua lettera al Mahatma, avesse sostenuto questa proposta.
Ricevuta a Simla, 19 ottobre 1880.