Lettera dei Mahatma n° 89
Questa lettera riguarda il giovane medium inglese William Eglinton (1857-1933), il quale si recò in India dichiarando che il suo scopo era quello di approfondire la Teosofia . Aveva sentito parlare di Madame Blavatsky e dei "Fratelli" e voleva stabilire in prima persona se H.P.B. fosse affidabile e se i Fratelli fossero esseri reali, o se invece l'intera faccenda fosse una burla. Si rifiutò di credere nei "Fratelli" perché la sua "Guida" (Ernest) non lo aveva informato della loro esistenza, e considerava H.P.B. solo un altro medium che aveva la pretesa di essere invece qualcosa di più elevato.
In quel periodo egli si trovava in India con il tenente colonnello William Gordon e la signora Gordon, che vivevano a Howrah, un sobborgo di Calcutta. Tuttavia, Eglinton, durante tutto il suo soggiorno in India, non vide mai né il Colonnello Olcott né H.P.B. e li avrebbe incontrati solo due anni dopo, quando questi si trovavano a Londra.
A.O. Hume si interessò a lui e pensò di invitarlo a Simla; sembrava che i Mahatma stessi avessero pensato di portarlo lì per l'addestramento, dal momento che stavano cercando qualcuno che potesse agire per loro al posto di H.P.B. Questo tentativo non funzionò e Eglinton rimase a Calcutta nel corso del suo soggiorno in India. Ritornò in Inghilterra, per mare, il 15 marzo 1882, sulla SS Vega, ancora scettico riguardo all'esistenza dei Mahatma. Il 22, alcune ore dopo che la Vega aveva lasciato Ceylon (il suo primo scalo in India), il Mahatma K.H. visitò Eglinton nel suo Mayavi-Rupa e i due ebbero una lunga conversazione.