Karma

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(Sanscrito कर्म) - Vocabolo che deriva dalla radice kri (fare) e, letteralmente, significa “azione”. Per una legge ineluttabile, che è la legge fondamentale dell’universo, quella che lo mantiene in equilibrio e che lo rende ciclicamente un cosmos, l’“azione” è un succedersi di cause e di effetti. Secondo l’insegnamento induista ci sono tre tipi di karma: prarabdha, samcita (saṁcita) e agami karma. Quello che, in conseguenza delle cause prodotte nelle precedenti esistenze, determina l’ immutabile destino di una vita (è l’oggetto dell’oroscopo), quello che genera la personalità, le inclinazioni e che può essere modificato con l’impegno personale e quello che rappresenta il karma causato dalla vita presente e può essere completamente controllato.

Il karma (causato) è regolato sia dall’intervento di “leggi” che tendono ad evitare carichi insopportabili, sia dall’impegno dell’uomo. Da notare che il concetto teosofico di karma è molto prossimo a quello del buddhismo, per l’induismo vedantino, invece, con karma non si intende ogni azione, ma l’azione “rituale”. (vedi: skandha).[1]

Fisicamente significa l'azione, metafisicamente è la LEGGE DI RETRIBUZIONE, la Legge della causa e dell’effetto, o della Causalità Etica. Quando è Karma cattivo si può parlare di Nemesi. È l'undicesimo Nidana (le 12 cause dell'esistenza ) nella concatenazione delle cause e degli effetti del buddhismo ortodosso; è il potere che controlla tutte le cose, il risultato dell'azione morale, il Samskara metafisico o l'effetto morale di un atto compiuto per ottenere qualcosa che soddisfi un desiderio personale. Esiste il Karma di merito ed il Karma di demerito. Il Karma non punisce né ricompensa, esso è semplicemente la LEGGE universale unica che guida infallibilmente e, per così dire, ciecamente, tutte le altre leggi che producono certi effetti lungo i solchi delle loro rispettive causalità.

Quando il buddhismo insegna che "Karma è quel solo nocciolo centrale morale (di ogni essere) che sopravvive alla morte e che continua nella trasmigrazione", o reincarnazione, esso vuole semplicemente dire che dopo ogni Personalità non rimane nulla, eccetto le cause che essa ha prodotte; cause che non muoiono, che non possono essere eliminate dall'Universo, fino a quando non sono rimpiazzate dai loro effetti giusti e, per così dire, da essi cancellati. Tali cause - a meno che non siano state compensate durante la vita di colui che le ha prodotte mediante effetti proporzionati - seguiranno l'Ego reincarnante e lo raggiungeranno nelle incarnazioni seguenti fino a quando non è pienamente ristabilita un'armonia fra gli effetti e le cause. Nessuna "personalità" - un semplice cumulo di atomi materiali e di caratteristiche istintive e mentali - può naturalmente, come tale, continuare nel mondo del puro Spirito. Solo ciò che nella sua natura è immortale o divino in essenza, cioè l'Ego, può esistere per sempre.

E siccome è questo Ego che, dopo ogni Devachan, sceglie la personalità che animerà e che, tramite quella personalità, riceverà gli effetti della cause karmiche prodotte, è dunque lui, questo Ego, il sé che è il "nocciolo morale" a cui si riferisce il buddhismo e che incorpora il Karma, "il solo che sopravvive alla morte". Il termine sanscrito karman è composto da due monosillabi: kri (fare) e ma (un suffisso), da cui il significato "facendo", ovvero "azione". Il Karma, quindi, non è una Legge, né un Dio, bensì la veste della natura, universale ed eterna, inveterata e primordiale, che opera sotto l'aspetto della necessità, come reazione della Natura in cui viviamo. Si applica su tutti i piani di esistenza e viene anche chiamato "legge della causalità etica" o "legge delle cause e degli effetti". In altre parole, quando viene compiuto un atto da parte di una coscienza incorporata, esso crea una immediata catena di cause che agiscono su tutti i piani che la catena raggiunge, ossia tutti i piani sui quali le forze vanno ad agire. Il karma di un uomo nasce con l'uomo stesso; è l'uomo a generarlo ed è l'uomo a pagarne le conseguenze. Il suo intervento equilibratore ha meritato il nome di Grande Aggiustatore.

Al karma sono legati i Lipika [...]. Ogni uomo, dalla nascita alla morte, tesse attorno a sé il suo destino, come il ragno la sua tela; il destino è guidato dal Prototipo invisibile che è fuori dell'uomo, ed anche del corpo astrale che è nell'uomo. Questi riflessi agiscono sull'uomo esteriore in modo conflittuale e le linee di questa battaglia senza fine vengono seguite dalla Legge di Compensazione. [...]. L'uomo è il proprio salvatore o il proprio distruttore : una tale presa di coscienza eliminerebbe il male dal mondo. [...]. Karma è una parola con diversi significati ed ha un termine speciale per ognuno dei suoi aspetti. Come sinonimo di peccato, ad esempio, esso significa il compimento di qualche azione per ottenere un oggetto di desiderio materiale, cioè egoista, che non può mancare di arrecare danno a qualcuno. Karma è una tale azione, ma Karma è anche la conseguenza dell'atto egoistico, la compensazione che ne deriva in base alla "Legge della Causa Etica", l'effetto della Legge di Armonia. Karma-Nemesi non ha predestinato nulla e nessuno; esiste dall'Eternità, è nell'Eternità è l'Eternità. Esso è azione a pareggio: non crea, aggiusta. Il karma non distrugge la libertà individuale ed intellettuale; esso è Legge assoluta nel Mondo della manifestazione, ed è Uno con l'Inconoscibile. Al karma è legata in modo indissolubile la Reincarnazione della stessa Individualità spirituale, in una lunga, quasi interminabile, serie di Personalità. [...]

A conclusione, possiamo dire che il karma è il frutto delle azioni compiute da ogni essere; esso andrà a determinare una diversa rinascita nella scala degli esseri, e gioia o dolore nel corso della susseguente vita. Quando lo si intende come "destino" esso non è una forza arcana e misteriosa, ma un complesso di azioni-effetto a fronte di un complesso di azioni-causa. Karma è qualunque atto, sentimento, parola, pensiero compiuto dall'uomo che, per un tramite "non visto", magicamente fruttifica in un evento cui l'uomo soggiace, essendone il responsabile.[2]


Si ricorda che il Glossario completo de La Dottrina Segreta è consultabile al sito della Società Teosofica Italiana.

Note

  1. Pier Giorgio Parola, Glossario Teosofico. Raccolta di termini usati nella letteratura teosofica, Edizioni Teosofiche Italiane, Vicenza, 2013, p. 41 sg.
  2. Da Karma nel Glossario a cura di Michele Zappalà