Lettera dei Mahatma n° 131

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La lettera originale è conservata nel Folio 3 conservato presso la British Library. Secondo quanto riportato da George Linton e Virginia Hanson, questa lettera era stata scritta con la calligrafia di T. Subba Row

Joy Mills commenta la dichiarazione di T. Subba Row sui poteri occulti e il vero scopo dell'insegnamento occulto:

L'insegnamento occulto, afferma Subba Row, implica "istruzioni" che "nel corso del tempo permetteranno necessariamente lo sviluppo di tali poteri". In altre parole, l'addestramento e le istruzioni che lo accompagnano vengono prima e implicano ciò che Subba Row chiama qui "il mezzo per spostare gradualmente il senso di individualità dello studente dal corpo materiale corruttibile al Non-Essere incorruttibile ed eterno rappresentato dal settimo principio". Aggiunge: "Per favore considera questo come il vero obiettivo della Scienza Occulta". Ciò che è richiesto è un autentico "spostamento" dalla coscienza centrata sull'ego alla consapevolezza transpersonale della fonte soggiacente di tutta l'esistenza...[1]

Subba Row, era un indù appartenente alla scuola Advaita Vedanta. In questa citazione è interessante notare che usa l’espressione "Non-Essere" per riferirsi ad Atman, il settimo principio. La parola sanscrita ātman (che significa "sé") è usata nel Vedanta per riferirsi al vero sé di un individuo al di là dei fenomeni condizionati. La traduzione di Subba Row come "non-essere", tuttavia, suona più Buddista che Indù.

Note

  1. Joy Mills, ‘’Reflections on an Ageless Wisdom’’, Theosophical Publishing House, Wheaton (IL), 2010, p. 224