Moksha

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(Sanscrito मोक्ष mokṣa) - Spesso collegata con mukti, significa "Liberazione" dalle rinascite, ciò che si ottiene nel Nirvana; uno stato di riposo e di benedizione dell'"Anima-Pellegrina" dopo la morte. È l'opposto di samsara, "trasmigrazione", e rappresenta uno dei fini dell'uomo. È la salvezza suprema, l'identificazione con il Brahman, come semplice riconoscimento della propria originaria natura spirituale ed immortale. Moksha può avvenire in vita, o dopo morte, per coloro che si incamminano sulla "via degli Dei". Questo concetto è secondario nel periodo vedico, e si affermò vieppiù nella misura in cui le discipline dello Yoga permearono gli insegnamento esoterici, divenendone lo scopo finale.[1]

[...] Nel La Dottrina Segreta (I, 38) è sinonimo di beatitudine ed è analogo a nirvāna; più oltre (I, 132) moksha è definito uno stato e si parla di “mukti o jivatma (monadi)” che lo hanno raggiunto ed in seguito (II, 532) mukti, assimilata a nirvāna, è detta lo stato che il Buddha ha raggiunto sulla terra.[2]


Si ricorda che il Glossario completo de La Dottrina Segreta è consultabile al sito della Società Teosofica Italiana.

Note

  1. Da Moksha nel Glossario a cura di Michele Zappalà
  2. Pier Giorgio Parola, Glossario Teosofico. Raccolta di termini usati nella letteratura teosofica, Edizioni Teosofiche Italiane, Vicenza, 2013, p. 52