Reincarnazione

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L'atto, l'effetto del reincarnarsi, della anima che, dopo la morte corporale, torna a vivere in un altro corpo, secondo una credenza religiosa largamente diffusa. Si tratta di una credenza che risale certamente ai popoli primitivi, ma che è tuttora in atto. I negri agricoltori del Sudan sono certi che i loro morti rinascano regolarmente nell'ambito della stirpe. Limitando il termine al suo significato religioso, troviamo che Erodoto testimonia la presenza di tale idea presso gli Egizi. E sembra che anche i Galli della Germania credessero nella reincarnazione, mentre si è certi che questa dottrina facesse parte, in Grecia, dell'Orfismo. Ma è in India che la dottrina della reincarnazione trova la sua massima diffusione; nei Veda ancora non se ne parla, si trova qualche traccia nei Brahmana, e si incontra il concetto di Karma, per la prima volta, nelle Upanishad. Ed allora, non solo le vite si ripetono, ma anche il loro destino è irrevocabilmente determinato dalle azioni compiute nelle vite precedenti.

Una stessa individualità rinasce costantemente attraverso il Ciclo di Vita, ricompensata o punita per i meriti o le colpe delle vite precedenti. Solo così si può spiegare il grande mistero del Bene e del Male e riconciliare l'uomo con la terribile ingiustizia apparente della vita. Non si spiegherebbero altrimenti le ineguaglianze di nascita e di fortuna, di intelligenza e di capacità. (Vedi "Metempsicosi" ed anche "Pre-esistenza”). La dottrina della rinascita, alla quale credevano Gesù e gli apostoli, come tutti gli uomini di quei tempi, ma oggi negata dai cristiani. Tutti gli egiziani convertiti al cristianesimo, i Padri della Chiesa ed altri, credevano in questa dottrina, come dimostrato dagli scritti di parecchi di loro. In molti simboli ancora esistenti, l'uccello dalla testa umana che vola verso una mummia, un corpo, o "l'anima che si unisce al suo sahou (il corpo glorificato dell'Ego, ed anche il guscio kamalochico), dimostra questa credenza. "Il canto della Resurrezione" cantato da Iside per richiamare il suo sposo alla vita, potrebbe essere tradotto "Il canto della Rinascita", poiché Osiride è l'umanità collettiva. "Oh! Osiride (qui segue il nome della mummia osiridificata, o del defunto) sorgi di nuovo su questa sacra terra (la materia), augusta mummia nella bara, sotto le tue sostanze corporee". Questa era la preghiera del sacerdote recitata sul defunto.

La resurrezione non ha mai significato per gli Egiziani la resurrezione della mummia mutilata, bensì quella dell'Anima che l'aveva informata, dell'Ego, in un nuovo corpo. Il periodico rivestimento di carne per l'Anima o Ego, era una credenza universale, e niente può essere più conforme alla legge karmika. Gli Egizi usavano lo scarabeo (Kophri, da kophron = divenire) come simbolo del continuo divenire dell'uomo attraverso le varie peregrinazioni e reincarnazioni dell'anima liberata.[1]


Si ricorda che il Glossario completo de La Dottrina Segreta è consultabile al sito della Società Teosofica Italiana.

Note

  1. Da Reincarnazione nel Glossario a cura di Michele Zappalà