Svabhavat

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(Sanscrito) - È la sostanza del mondo (l’essenza della sostanza, ciò per cui il mondo è quello che è): spirito e materia realmente uniti, padre-madre uniti nel figlio, la cui proprietà è svabhāva (vedi). Svabhāvat è Colui che diviene (è “la plastica radice della natura fisica”, S.D., I). È analogo all’ Ādi-Buddhi del buddhismo mahayāna e alle “Acque” della Genesi.[1]

Spiegata dagli orientalisti come "sostanza plastica", il che è una definizione inadeguata. Svabhavat è la sostanza ed il materiale del mondo o, meglio, ciò che è dietro di esso - lo spirito e l'essenza della sostanza. Il nome deriva da subhava ed è composto da tre parole - su, buono, perfetto, bello, attraente; sva, sè; bhava, essere o stato dell'essere. Da essa procede tutta la natura ed in essa tutto ritorna alla fine dei cicli di vita. In esoterismo è chiamata "Padre-Madre". È l'essenza plastica della materia. Svabhavat è un termine del buddhismo settentrionale che letteralmente significa "l'autodivenire", ed equivale al termine Padre-Madre delle Stanze di Dzyan, indicando in tal modo l'Essenza mistica, la radice plastica della Natura fisica. Come essenza è Coscienza-Sostanza, come manifestazione è Spirito-Materia. Per il buddhismo settentrionale essa si chiama anche Adi-Buddhi, per i Brahmani è l' Akasha, ed equivale alle Acque Cosmiche del Vecchio Testamento. La materia prima del mondo è tesa fra due polarità: lo Spirito in alto e la Materia in basso. Questa materia prima è intessuta di due sostanze fatta una: svabhavat; questa emana il noumeno che poi provoca la vibrazione universale degli atomi. Fohat provvede poi ad imprimere nella materia le idee della Mente Universale; ma Fohat è un emissario di Svabhavat, che può essere considerata anche un sinonimo della quadruplice Anima Mundi, il Mondo Archetipo dei cabalisti, dal quale derivano il Mondo Creativo, quello Formativo, il Mondo Materiale, le Scintille e tutti gli altri mondi contenuti negli ultimi tre. svabhavat è lo "Splendore mutevole della inconscia Tenebra Immutabile nell'Eternità". Ad ogni rinascita del Cosmo, essa passa da uno stato inattivo ad uno stato di intensa attività; si differenzia e comincia la sua opera attraverso tale differenziazione. Svabhavat è il noumeno dell'infinita Sostanza, il seno androgino della Sapienza, lo Spazio-Madre.[2]


Si ricorda che il Glossario completo de La Dottrina Segreta è consultabile al sito della Società Teosofica Italiana.

Note

  1. Pier Giorgio Parola, Glossario Teosofico. Raccolta di termini usati nella letteratura teosofica, Edizioni Teosofiche Italiane, Vicenza, 2013, p. 72
  2. Da Svabhavat nel Glossario a cura di Michele Zappalà