Razze

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Sono le tappe attraverso le quali evolve l’umanità; ogni tappa viene detta razza-radice ed è a sua volta suddivisa in sottorazze e quindi in successivi frazionamenti. Le varie tappe seguono un processo ciclico con il raggiungimento di un punto di massimo splendore e poi, con il sorgere di una nuova “razza”, un successivo declino; la divisione tra le varie razze non è netta, ma c’è il sovrapporsi delle prime sottorazze di una nuova razza-radice con le ultime della precedente. Le tappe (le razze) rappresentano la graduale evoluzione degli stati di coscienza (tramite un’evoluzione formale) e (onde evitare facili fraintendimenti) sono meglio definite con l’espressione: “ottave di coscienza”.

Questi stati di coscienza si possono trovare all’interno dei popoli più diversi e sono generalmente dovuti, a parte l’impegno dei singoli, alle tendenze karmiche. In ogni uomo sono virtualmente presenti tutte e sette le razze, pur essendovi la predominanza di una in particolare. La settuplice differenziazione è dovuta al fatto che le monadi sono di sette tipi (The Secret Doctrine, 571-4) in relazione ai sette dyāni buddha che, durante la presente manifestazione, sono i prototipi di ogni diversità e che operano congiuntamente. Donde si deduce che le diseguaglianze fra le razze sono le stesse che si trovano al livello più sublime, ognuna con la stessa nobiltà e che solo la misconoscenza dell’insegnamento teosofico può intravedervi una posizione razzista.[1]

Si ricorda che il Glossario completo de La Dottrina Segreta è consultabile al sito della Società Teosofica Italiana.

Note

  1. Pier Giorgio Parola, Glossario Teosofico. Raccolta di termini usati nella letteratura teosofica, Edizioni Teosofiche Italiane, Vicenza, 2013, p.63 sg.