Anupadaka: differenze tra le versioni
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Anupādaka è un termine utilizzato nella letteratura teosofica, derivante dal sanscrito anupapādaka, "senza genitori" oppure "privo di genitore materiale",[1] o da upapāduka, "auto-prodotto".[2]
H.P. Blavatsky utilizzava questo termine soprattutto per riferirsi alla gerarchia dei Dhyāni-Buddha, ovvero di quei Dhyani che non sono emanati da entità superiori, bensì "auto-generati" dalla essenza divina. Si ritiene che i Buddha umani e i Bodhisattva rappresentino il rango più basso di questa stessa gerarchia. In alcuni casi il termine Anupādaka viene utilizzato per descrivere il secondo mondo o piano divino al quale appartengono appunto i Dhyani-Buddha.
Note
- ↑ Tradotto da: Anupapādaka at Spoken Sanskrit Dictionary.
- ↑ Tradotto da: Upapāduka at Spoken Sanskrit Dictionary.