Zohar
(Ebraico זֹהַר) - Sefer Zohar in ebraico significa "Il Libro dello Splendore" ed è la massima opera della mistica ebraica, il testo canonico della Qabbalah. È una specie di midrash omiletico al Pentateuco e ad altre parti della Bibbia, scritto in aramaico artificiale e comprende una collezione di 21 trattati e scritti vari. In particolare: Il Libro dell'Arcano (commento mistico ai primi capitoli della Genesi), La Grande Assemblea e la Piccola Assemblea (descrizione dell'estasi mistica di Shim'on ben Jochaj) I Segreti del Pentateuco (insieme di spiegazioni allegoriche ed enigmatiche del testo biblico), I segreti delle lettere (sul valore numerico e mistico del tetragramma divino), L'Omelia del segreto (commento mistico al Pentateuco nella forma letteraria del midrash, che Scholem considera il nucleo originario dello Zohar), Il fedele pastore (ampio commentario mistico ai precetti rituali del Pentateuco), Ordini dello Zohar (trattato sulla creazione del mondo).
Il discorso si sviluppa senza un disegno organico, elaborando in forme molteplici e variamente intrecciate e ripetute, una sorta di teologia mistica dell'ebraismo, in cui confluisce la precedente riflessione cabalistica su Dio, i suoi nomi, la cosmologia, le lettere dell'alfabeto, l'antropologia, la angelologia, ecc. Detto anche "Sohar", è un compendio di Teosofia Cabalistica che divide con il Sepher Yetzirah la reputazione di essere il più antico trattato ancora esistente sulle dottrine religiose esoteriche degli Ebrei. La tradizione ne assegna la paternità al Rabbino Simeon ben Jochai, nell'Anno 80 d.C., ma la critica moderna è incline a credere che una porzione molto estesa del volume non sia anteriore al 1280, quando fu certamente edita e pubblicata dal Rabbino Moses de Leon, di Guadalaxara in Spagna.
Il lettore dovrebbe consultare i riferimenti a questi due nomi. In Lucifer (vol.I, p.141) si trovano delle note su questo argomento: un'ulteriore discussione si può ottenere dalle opere di Zunz, Graetz, Jost, Steinschneider, Frankel e Ginsburg. L'opera di Franck (in francese) sulla Kabalah può essere assunta, con beneficio, come punto di riferimento. La verità sembra giacere a metà strada, ossia, mentre Moses de Leon fu il primo a organizzare il volume come un tutt'uno, tuttavia una più ampia parte di alcuni dei suoi trattati più importanti consiste di dogma ed illustrazioni tradizionali che sono venuti ad aggiungersi dal tempo di Simeon ben Jochai e del Secondo Tempio.
Vi sono porzioni delle dottrine dello Zohar che portano il segno del pensiero e della civiltà dei Caldei, tuttavia, d'altra parte, nel condannare la teoria che lo Zohar sia antico nella sua totalità, ci si accorge che vi sono menzionate le Crociate; che è fatta una citazione da un inno di Ibn Gebirol, del 1050; che dell'asserito autore Simeon ben Jochai, si parla come di uno più eminente di Mosè; che esso menziona i punti delle vocali che non vennero in uso fino a che il Rabbino Mocha (750 d.C.) lo introdusse per fissare la pronuncia delle parole, per aiutare i suoi allievi; e infine che esso menziona una cometa che, può essere provato dall'evidenza del contesto, è apparsa nel 1264.
Non vi è una traduzione Inglese dello Zohar nella sua interezza, nemmeno in Latino. Le edizioni Ebraiche reperibili sono quelle di Mantova, 1558; di Cremona, 1560; e di Lublino, 1623. L'opera di Knorr von Rosenroth, chiamata Kabbala Denudata, include parecchi dei trattati dello Zohar, ma non tutti, sia in Ebraico che in Latino. Mc Gregor Mathers ha pubblicato una traduzione Inglese di tre di questi trattati, il Libro del Mistero Celato, la Santa Assemblea Maggiore e Minore, e la sua opera include un'introduzione originale sull'argomento. I trattati principali inclusi nello Zohar sono: Il Midrash Nascosto, I Misteri del Pentateuco, I Palazzi e le Dimore del Paradiso e di Gaihinnom, Il Pastore Fedele, Il Segreto dei Segreti, Discorso dei Vecchi in Mishpatin (punizione di anime), Lo Januka, o Discorso dell'Uomo Giovane, e Il Tosephta e Mathanithan, che sono articoli addizionali sull'Emanazione e sul Sephirot, in aggiunta ai tre importanti trattati menzionati sopra.
In questo deposito si può trovare l'origine di tutti i successivi sviluppi dell'insegnamento Cabalistico. Lo Zohar, nel suo insegnamento, raccoglie quasi tutti gli elementi dell'antica Kabbalah: la dottrina dei Sephirot, quelle della Creazione e della Merkavà, la descrizione dei palazzi celesti, l'interpretazione simbolica delle preghiere e delle cerimonie, la mistica dei numeri e delle lettere, l'interpretazione dei nomi di Dio, il significato mistico della storia biblica e di alcune delle sue principali figure, il significato centrale del Sabato, la struttura, il destino, l'ascesa dello spirito umano, l'esilio mistico della Shekhinah e la sua redenzione.[1]
Si ricorda che il Glossario completo de La Dottrina Segreta è consultabile al sito della Società Teosofica Italiana.