Lettera dei Mahatma n° 1: differenze tra le versioni
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Ne ''[[Il Mondo Occulto]]'', A.P. Sinnett spiega ciò che scrisse nella sua prima lettera al Mahatma ed il perché lo scrisse. Nonostante la sua convinzione sulla genuinità dei fenomeni eseguiti da [[Helena Petrovna Blavatsky|H.P.B.]] durante l’estate precedente del 1880 a Simla, in India, sentiva che essi non si trovavano sempre circondati dalle necessarie garanzie e che non sarebbe stato molto difficile per nessuno scettico convinto mettere in dubbio la loro validità. Era ansioso di produrre qualche fenomeno che, come egli disse, "non lasciasse spazio nemmeno ad un’impressione di impostura". Si chiedeva come mai i "Fratelli" stessi non potessero essere sempre consapevoli della necessità di rendere le prove dei loro fenomeni inattaccabili in ogni minimo dettaglio. | Ne ''[[Il Mondo Occulto]]'', A.P. Sinnett spiega ciò che scrisse nella sua prima lettera al Mahatma ed il perché lo scrisse. Nonostante la sua convinzione sulla genuinità dei fenomeni eseguiti da [[Helena Petrovna Blavatsky|H.P.B.]] durante l’estate precedente del 1880 a Simla, in India, sentiva che essi non si trovavano sempre circondati dalle necessarie garanzie e che non sarebbe stato molto difficile per nessuno scettico convinto mettere in dubbio la loro validità. Era ansioso di produrre qualche fenomeno che, come egli disse, "non lasciasse spazio nemmeno ad un’impressione di impostura". Si chiedeva come mai i "Fratelli" stessi non potessero essere sempre consapevoli della necessità di rendere le prove dei loro fenomeni inattaccabili in ogni minimo dettaglio.<ref>A. P. Sinnett, ''The Occult World'', Trubner&Co., London, 1881, pp. 92-95</ref> | ||
Sinnett decise che nella sua prima lettera al Mahatma, avrebbe suggerito una prova che sarebbe stata sicuramente infallibile e che non poteva non convincere lo scettico più radicato. Questa sarebbe stata la produzione simultanea a Simla (di fronte ad un gruppo di persone presenti sul luogo) del London Times e del The Pioneer nella loro edizione dello stesso giorno. | Sinnett decise che nella sua prima lettera al Mahatma, avrebbe suggerito una prova che sarebbe stata sicuramente infallibile e che non poteva non convincere lo scettico più radicato. Questa sarebbe stata la produzione simultanea a Simla (di fronte ad un gruppo di persone presenti sul luogo) del London Times e del The Pioneer nella loro edizione dello stesso giorno. | ||
A quel tempo, Londra e l'India erano collegabili in non meno di un mese con qualunque mezzo di comunicazione che non fosse il telegrafo, e sarebbe stato ovviamente impossibile per l'intero contenuto del Times essere telegrafato in India prima della sua pubblicazione a Londra, e apparire in forma stampata in India nello stesso momento in cui appariva stampato a Londra. Inoltre, non si sarebbe potuto portare a termine un tale progetto senza che il mondo intero lo sapesse. | A quel tempo, Londra e l'India erano collegabili in non meno di un mese con qualunque mezzo di comunicazione che non fosse il telegrafo, e sarebbe stato ovviamente impossibile per l'intero contenuto del Times essere telegrafato in India prima della sua pubblicazione a Londra, e apparire in forma stampata in India nello stesso momento in cui appariva stampato a Londra. Inoltre, non si sarebbe potuto portare a termine un tale progetto senza che il mondo intero lo sapesse. | ||
Dopo aver scritto la lettera e averla consegnata a H.P.B., dovette aspettare un giorno o due prima di poter sapere qualcosa sul proprio destino. Alla fine, H.P.B. gli disse che avrebbe dovuto ricevere una risposta. Ciò lo incoraggiò così tanto che si mise subito a scrivere una seconda lettera, avendo l'impressione che forse il tono della sua prima lettera non era stato deciso abbastanza da convincere il proprio corrispondente. Una sera, a distanza di un altro giorno o poco più, trovò sul proprio scrittoio la sua prima lettera dal Mahatma K.H. che rispondeva ad entrambe le sue lettere. | Dopo aver scritto la lettera e averla consegnata a H.P.B., dovette aspettare un giorno o due prima di poter sapere qualcosa sul proprio destino. Alla fine, H.P.B. gli disse che avrebbe dovuto ricevere una risposta. Ciò lo incoraggiò così tanto che si mise subito a scrivere una seconda lettera, avendo l'impressione che forse il tono della sua prima lettera non era stato deciso abbastanza da convincere il proprio corrispondente. Una sera, a distanza di un altro giorno o poco più, trovò sul proprio scrittoio la sua prima lettera dal Mahatma K.H. che rispondeva ad entrambe le sue lettere. | ||
Ricevuta a Simla il 15 ottobre 1880. | Ricevuta a Simla il 15 ottobre 1880. | ||
==Note== | |||
<references/> | |||
[[es:Carta de los Mahatmas No. 1]] | |||
[[en:Mahatma Letter No. 1]] |
Versione attuale delle 15:45, 28 gen 2023
In questa lettera Koot Hoomi risponde all’idea di A.P. Sinnett secondo cui l’esistenza dei Mahatma potrebbe essere dimostrata agli scettici “precipitando” nello stesso giorno della sua pubblicazione un giornale inglese in India ed il Pioneer a Londra. K.H. spiega per quale motivo questo metodo non funzionerebbe.
Ne Il Mondo Occulto, A.P. Sinnett spiega ciò che scrisse nella sua prima lettera al Mahatma ed il perché lo scrisse. Nonostante la sua convinzione sulla genuinità dei fenomeni eseguiti da H.P.B. durante l’estate precedente del 1880 a Simla, in India, sentiva che essi non si trovavano sempre circondati dalle necessarie garanzie e che non sarebbe stato molto difficile per nessuno scettico convinto mettere in dubbio la loro validità. Era ansioso di produrre qualche fenomeno che, come egli disse, "non lasciasse spazio nemmeno ad un’impressione di impostura". Si chiedeva come mai i "Fratelli" stessi non potessero essere sempre consapevoli della necessità di rendere le prove dei loro fenomeni inattaccabili in ogni minimo dettaglio.[1]
Sinnett decise che nella sua prima lettera al Mahatma, avrebbe suggerito una prova che sarebbe stata sicuramente infallibile e che non poteva non convincere lo scettico più radicato. Questa sarebbe stata la produzione simultanea a Simla (di fronte ad un gruppo di persone presenti sul luogo) del London Times e del The Pioneer nella loro edizione dello stesso giorno. A quel tempo, Londra e l'India erano collegabili in non meno di un mese con qualunque mezzo di comunicazione che non fosse il telegrafo, e sarebbe stato ovviamente impossibile per l'intero contenuto del Times essere telegrafato in India prima della sua pubblicazione a Londra, e apparire in forma stampata in India nello stesso momento in cui appariva stampato a Londra. Inoltre, non si sarebbe potuto portare a termine un tale progetto senza che il mondo intero lo sapesse. Dopo aver scritto la lettera e averla consegnata a H.P.B., dovette aspettare un giorno o due prima di poter sapere qualcosa sul proprio destino. Alla fine, H.P.B. gli disse che avrebbe dovuto ricevere una risposta. Ciò lo incoraggiò così tanto che si mise subito a scrivere una seconda lettera, avendo l'impressione che forse il tono della sua prima lettera non era stato deciso abbastanza da convincere il proprio corrispondente. Una sera, a distanza di un altro giorno o poco più, trovò sul proprio scrittoio la sua prima lettera dal Mahatma K.H. che rispondeva ad entrambe le sue lettere. Ricevuta a Simla il 15 ottobre 1880.
Note
- ↑ A. P. Sinnett, The Occult World, Trubner&Co., London, 1881, pp. 92-95