Lettera dei Mahatma n° 9: differenze tra le versioni
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[[en:Mahatma Letter No. 18]] | |||
[[es:Carta de los Mahatmas No. 18]] |
Versione attuale delle 18:50, 17 dic 2018
Questa lettera segna l'inizio degli insegnamenti veri e propri del Mahatma, sebbene una buona parte di essa riguardi un importante membro inglese della Società Teosofica. A.P. Sinnett ha indicato l'8 luglio come data di ricevimento di questa lettera. Tuttavia, nel supplemento del Theosophist del numero di agosto 1881, Tookaram Tatya, segretario della Società Teosofica di Bombay, in un rapporto datato 7 luglio 1881, afferma che Sinnett arrivò a Bombay il 4 luglio e, la sera successiva, ossia il 5 luglio, tenne un discorso in cui diceva chiaramente che proprio quella mattina, dopo colazione, mentre era seduto a un tavolo in piena luce del giorno, ricevette una lettera dal suo "illustre amico Koot Hoomi". La descrizione di Sinnett sulle modalità di ricezione della lettera è estremamente interessante e si trova ne Il Mondo Occulto.
Non si trova però nella prima edizione, poiché questa era già stata pubblicata; è stata inclusa invece nella seconda edizione sotto la voce "Fenomeno occulto successivo". Nella nona edizione, il capitolo è intitolato "Conclusion". Sinnett aveva scritto al Mahatma prima di lasciare Londra ed era un po’ deluso dal fatto che nessuna risposta lo stesse aspettando a Bombay. Tuttavia, la mattina successiva al suo arrivo, quando lui e H.P. Blavatsky avevano finito di fare colazione, era seduto a parlare con lei quando arrivò la lettera. Questa è la sua descrizione:
Eravamo seduti ai lati opposti di un grande tavolo quadrato al centro della stanza, la luce del giorno risplendeva. Non c'era nessun altro nella stanza. All'improvviso, sul tavolo davanti a me, alla mia destra, con Madame Blavatsky alla mia sinistra, cadde una lettera spessa. Cadde "dal nulla", si può dire; fu “materializzata”, o “reintegrata” nell'aria davanti ai miei occhi. Era la risposta attesa di Koot Hoomi - una lettera profondamente interessante, in parte dedicata a questioni private e risposte alle mie domande, e in parte ad alcune grandi, anche se ancora oscure, rivelazioni di filosofia occulta, fu il primo abbozzo di quanto ricevetti in seguito.
Nella pagina seguente, commenta che per un po’ di tempo questo è stato l'unico fenomeno che gli venne accordato, poiché "le autorità superiori del mondo occulto, in effetti, a quel punto avevano messo un divieto molto più severo su tali manifestazioni ..." L'effetto degli eventi di Simla l'estate precedente, ricorda, "non fu considerato soddisfacente nel suo insieme: ne seguì una fervente discussione e un brutto presentimento, e immagino che l’intenzione fosse quella di far prevalere il buon effetto dei fenomeni sulle poche persone che li seppero apprezzare, rispetto all’effetto nocivo [che tali eventi avrebbero potuto avere - N.d.T.] sul progresso del movimento teosofico".
Un altro punto a proposito di questa lettera è che - come accadde per alcune altre lettere – avrebbe avuto delle ripercussioni. In questo caso, tali ripercussioni erano dovute all'indiscrezione, o non saggezza di Sinnett, per aver prodotto numerose copie ed estratti da essa che riguardavano Stainton Moses, a proposito del quale il Mahatma discute in questa lettera in modo confidenziale e in grande misura.