Lettera dei Mahatma n° 3B: differenze tra le versioni

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Versione delle 12:13, 24 nov 2018

Il Mahatma sapeva che i coniugi Sinnett, gli ospiti e alcuni amici stavano pianificando un picnic, quel giorno, in cima a una collina vicino a casa. Poco prima di partire per il picnic, Sinnett scrisse una nota al Mahatma e la diede a H.P.B. affinché la trasmettesse. Mentre il gruppo stava pranzando nel corso del picnic, H.P.B. sembrò improvvisamente udire qualcosa che non proveniva dal gruppo di persone presenti. Poi disse loro che il Maestro stava chiedendo dove avrebbero voluto trovare l'oggetto che egli aveva portato via la sera prima.

Sinnett, ne Il Mondo Occulto, sottolinea che non aveva fatto parola con H.P.B. di tale esperienza avvenuta la sera prima. Non c'era stata alcuna conversazione con lei a riguardo. Inoltre, sia lui che la Signora Sinnett non avevano mai perso d’occhio H.P.B., finché la festa non si era spostata per il picnic. Infatti, H.P.B. era stata con la Signora Sinnett nel salotto, tutta la mattina, in quanto le era stato detto, attraverso modalità occulte, di andare lì e di rimanere. Aveva brontolato (dato che non esitava mai a brontolare quando gli veniva detto di fare qualcosa che non capiva), ma obbedì. Al picnic, dopo aver ripetuto la domanda del Mahatma, non prese parte alla conversazione, né fece alcun suggerimento riguardo a dove avrebbero potuto chiedere di trovare l'oggetto.

Abbastanza spontaneamente, il signor Sinnett, dopo un momento di riflessione, disse che gli sarebbe piaciuto trovare questo oggetto dentro un cuscino sul quale una delle signore si stava appoggiando. Sinnett commenta ne Il Mondo Occulto che, in vista della loro precedente esperienza, un albero sarebbe stato una scelta più naturale, o avrebbe potuto chiedere di seppellito nella terra, ma il suo occhio cadde sul cuscino e gli sembrò una buona scelta.

La Signora Sinnett disse immediatamente: "Oh no, lascia che sia nel mio cuscino!", e Sinnett si rese conto che questa sarebbe stata una scelta eccellente, poiché sapeva che il cuscino era stato con lei nel salotto tutta la mattina e quindi non l’aveva mai perso di vista. H.P.B., con i propri metodi, chiese dunque al Mahatma, se ciò dovesse accadere e ottenne una risposta affermativa. In tal modo apparve evidente la totale libertà di scelta rispetto al luogo in cui si sarebbe dovuto trovare l’oggetto e nulla avrebbe potuto essere pianificato in anticipo. A Patience Sinnett fu detto di mettere il cuscino sotto la sua coperta, cosa che fece con le sue stesse mani. Dopo circa un minuto, H.P.B. disse che il cuscino poteva essere aperto. Non si era avvicinata né l’aveva toccato in alcun modo.

Aprire il cuscino non fu facile. Sinnett lo fece con il suo temperino e impiegò un po 'di tempo, poiché il cuscino presentava cuciture salde su tutti i bordi e doveva essere tagliato punto per punto. Quando un lato della fodera fu squarciato, si scoprì che c'era ancora un altro involucro imbottito di piume. Anche questo presentava tutti i bordi cuciti.

Alla fine il cuscino fu aperto e Patience cercò tra le piume. La prima cosa che trovò fu una piccola nota nella consueta calligrafia del Mahatma (Lettera n. 3B). Mentre Sinnett la stava leggendo, cercò ancora attraverso le piume e trovò la spilla a cui faceva riferimento la nota, ossia l'oggetto che il Mahatma aveva portato via durante la notte precedente (chiamato Spilla n. 2 per differenziarlo da un fenomeno precedente in cui fu recuperata una spilla persa dalla Sig.ra Hume).

Questa spilla apparteneva a Patience Sinnett; era molto vecchia e apparteneva alla sua famiglia. Di solito la lasciava sulla sua toletta quando non la indossava. Ancora più interessante fu notare che ora il fermaglio portava le iniziali del Mahatma. Il riferimento alla "difficoltà di cui parlavate ieri sera" indica che il Mahatma aveva ascoltato la conversazione avvenuta a cena, la sera precedente, in cui Sinnett aveva espresso preoccupazione per lo scambio di lettere dopo che H.P.B. aveva lasciato Simla.